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Epoca di centro commerciale - torna indietro

Roma , 4 Maggio 2010

di Maurizio Di Bonifacio


Se mai un giorno un archeologo del futuro troverà i resti della nostra attuale e assurda società non penso che avrà dubbi sul definire il nuovo millennio, cosi come lo chiamiamo noi oggi, l’era dei centri commerciali…

luoghi in cui il genere umano trova tutto e subito, così come vogliono fartelo trovare,

così come vogliono che tu lo assuma,

così che sia facile cancellare la tradizione culturale, la ricerca, l’autenticità,

affinché tutto sia controllabile e tutto a favore del vantaggio economico dei grandi enti….

al prezzo di paghi uno e prendi tre, con l’illusione di aver avuto un vantaggio…fagocitati senza dolore e senza coscienza da un sistema che regala oppiacei multicolori di pubblicità dai colori sgargianti, dai messaggi sessuali evidenti ed abbaglianti, capaci di farti acquistare un semplice tubo di silicone, per lavorare, semplicemente perché l’inconscio è annebbiato dal messaggio subliminale che quel tubo, proprio quel tubo non è il simbolo fallico al quale qualche sgangherato psicologo allude arrossendo di fronte a tanta sfrontatezza mostrata alla televisione e non solo…quel tubo è il fallo proprio…che nella mente fantastica, segreta e privata delle menti si tromba la stupenda modella che lo muove e lo usa nella pubblicità………….

Se state pensando che me la prendo con i centri commerciali o con la società o ancora con gli enti che governano e che gestiscono la libertà delle persone e che mi metto a scrivere qualcosa di detto, scritto e riscritto da vari pensatori molto più bravi di me vi sbagliate; certo sono amareggiato, ma da molto tempo ho abbandonato crociate a favore della cultura e della democrazia sociale. La mia lotta è nel fare tutti i giorni il “mio”, quello in cui credo e condividerlo con la gente che vuole farlo, presentando un discorso onesto e leale, così come quando ho iniziato tanto tempo fa, con la stessa onestà e se vogliamo ingenuità, una sana ingenuità. Non mi prostituisco a favore di una linea di pensiero di massa ora a favore del fascino di una figura di "maestro" irreprensibile e senza macchia, ora a favore del "know how" e del "paga che in qualche modo si trova la maniera di darti un diploma". Mi viene un malessere, a cavallo tra  conati e dolori addominali che non oso descrivere nel leggere che……………………………

(così come appare nel sito)
L’avvento dell’era dei centri commerciali è ormai dichiarata ed ha contagiato tutto….....ricordo ancora le parole "irreprensibile carriera di un maestro per il quale non valgono le regole del pagare per un diploma....la sua carriera forgiata su di una impeccabile tradizione orientale e sulla formulazione di un insegnamento alla vecchia maniera...." vedi rivista Budo International del Febbraio 2005 n° 82

 

 

 

 

 

Eppure un tempo mentre il sudore ti rigava il viso e il sole arroventava quel muro alto e imponente, dall’aspetto evocativo di antichi monasteri  quando ormai il corpo non sentiva più la fatica perché era la passione e l’energia che muoveva il tuo cuore o sarebbe scoppiato….quando eravamo lì a forgiare il nostro spirito e nessuno osava cadere……….quando le forze che si muovevano erano coese da un unico intento……lealtà, onore, fratellanza, condivisione………. eravamo simili ai trecento di Re Leonida ….trecento  uomini liberi…..per questo un tempo molti ci hanno creduto, alcuni ci hanno messo tutta la loro energia….io ho dato tutto me stesso….21 anni, dei quali 10 spesi per  divenire direttore tecnico…..concludo (anche se si potrebbe discuterne fino all’inverosimile) con una frase del celebre Renzo Arbore: “meditate gente..meditate” , aggiungo io: attenti....che c`è uno che si fa chiamare maestro, ma è solo un camaleonte, pronto a cambiare abito nel momento opportuno....intanto quella simbologia, quella del silicone della pubblicità......si proprio la pubblicità.....con quella, anche lui.......lui vi si tromba.

                                                                                           

   Maurizio Di Bonifacio  


 

 
 

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